sabato 5 giugno 2021

PENSIERO E AZIONE


 

Quando abbiamo cancellato Dio creatore e legislatore, l’ immortalità dell’ anima individuale, la responsabilità morale non transeunte-altrimenti che responsabilità è mai? – della persona, il peccato e la rigenerazione dell’ uomo alla grazia, la distinzione essenziale fra il bene e il male, perché ci lamentiamo poi dello sconvolgimento pratico che necessariamente deriva – come corollario del teorema – da questo tragico sconvolgimento teoretico? Non è stato scritto a caratteri forti quella sentenza che domina tutta la storiografia henghelliana: “il reale è razionale?” Non si è detto che fra bene e male c’ è solo una distinzione “dialettica”? Che la lotta, la sopraffazione, costituiscono l’ unico motore della storia umana? Che la persona umana non vale, nella sua individualità, più di quello che valga un’ onda nella immensità dell’ oceano?Quando abbiamo intaccato in radice tutto il tessuto della verità cristiana, perché lamentarsi poi se altri uomini cercano di realizzare nell’ azione ciò che noi abbiamo già realizzato nelle idee? Responsabilità del pensiero sulle quali riflettiamo poco: peccati contro lo spirito che resistono alla stessa grazia redentrice di Cristo. (Giorgio La Pira)