I termini della morte e della vita s’ invertirono: le ombre non furono i morti ma i vivi. Dopo la vita terrena, vita stanca di sonno e di tenebre, cominciava la vita vera; il regno della luce e della beatitudine eterna. Non solo noi dobbiamo rassegnarci a vivere nell’ incomprensibile, ma dobbiamo rallegrarci di non poterne uscire. Se non vi fossero enigmi impenetrabili, la vita non avrebbe sapore: è quell’ ignoto che la nostra superbia cerca di squarciare. È la condizione della nostra felicità.
venerdì 17 febbraio 2012
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2 commenti:
Belle parole e per fortuna abbiamo dei limiti oltre i quali non ci è permesso di sapere. E' un po' come quando ricevi un bel pacco e non puoi aprirlo, solo immaginare.
un abbraccio e serena notte!
Incredibilmente bello... per profondità di pensiero e consapevolezza della vita!!!
Buona giornata, un abbraccio
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