sabato 3 gennaio 2009
EDUCAZIONE
Dall’ insegnamento lo scolaro dovrebbe riportare l’ anima piena, e invece non la trova che inzeppata; dovrebbe averla ingrandita, non gonfiata. – Platone racconta che il primogenito del re di Persia, quando era arrivato ai quattordici anni, era dato in custodia a quattro personaggi: il più giusto, il più saggio, il più temperato, il più forte della nazione: il primo gl’ insegnava a non mentire; il secondo gl’ insegnava la religione; il terzo a rendersi padrone dei propri appetiti; il quarto a nulla temere. – Essendo domandato ad Agesilao che cosa bisognasse insegnare ai fanciulli, egli rispose: Quello che dovranno fare, uomini. – Le api vanno succhiando qua e la i fiori; Ma poi ne fanno il miele che è cosa tutta loro, non è più maggiorana né timo. – Niente vi è e vi potrà essere che sostituisca il sentimento religioso e la famiglia nell’ educazione del fanciullo. – E’ bene eccitare all’ ammirazione dei grandi caratteri mentre la natura è plastica e si presta alle impressioni.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
...ma educare non significa plasmare....
Posta un commento