giovedì 23 gennaio 2014

OROLOGIO DI SAN PASQUALE

Fu nelle camera di un piccolo albergo di montagna che udii per la prima volta quel suono in una notte della fine d’ agosto. Era un tic tic perfettamente simile a quello di un orologio da tasca, che ogni tanto s’ interrompeva per poi riprendere dopo qualche minuto. Era l’ Orologio di San Pasquale, di cui avevo sentito parlare più volte e al quale veniva attribuito, non soltanto dal popolo, il significato di lugubre avvertimento; ma sapevo anche che veniva spiegato dagli scienziati come prodotto da un tarlo chiamato: Anobium pertinax. Nonostante questa spiegazione degna di fede, passai una notte di brividi e di ansie, combattuto fra sentimento e ragione, fra scienza e superstizione. E pensai anche quanto sia difficile per la scienza combattere la superstizione, per le impressionanti coincidenze, e per il frequente avverarsi di queste oscure premonizioni, nella realtà. Come accadde a pochi giorni di distanza da quella notte, proprio, a me.

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